Le euristiche di Nielsen: linee guida all’usabilità

In un mondo sempre più digitalizzato e connesso, il concetto di usabilità diventa indispensabile per garantire agli utenti un efficace e soddisfacente utilizzo di piattaforme, siti web, prodotti digitali. Per questo è dovere delle aziende trasferire questa caratteristica nel prodotto finale che intendono presentare ai propri utenti.

Ma quali sono le peculiarità da considerare perché un prodotto sia “usabile”?

L’usabilità è definita dall’ISO – International Organization for Standardization – , come l’efficacia, l’efficienza e la soddisfazione con le quali determinati utenti raggiungono determinati obiettivi in determinati contesti. Dunque, i problemi d’usabilità di un sito o di una piattaforma web nascono quando l’utente non riesce ad intuire le modalità di funzionamento del sito e deve sforzarsi ad eseguire azioni lontane dalle sue normali e comuni modalità di esecuzione.

L’usabilità ha come obiettivi quello di economizzare lo sforzo cognitivo dell’utente, proponendo prodotti che siano facili da comprendere, da imparare, da usare, da ricordare, che evitino o rendano recuperabili gli errori e che quindi gratifichino l’utilizzatore.

Partendo da questa problematica, sono stati condotti degli studi che hanno permesso di individuare dei princìpi e delle regole generali sull’usabilità nel campo dell’informatica e più in generale delle tecnologie.

Lo studio più noto in questo settore è stato condotto dall’informatico danese Jakob Nielsen, che sulla base delle analisi condotte sui comportamenti degli utenti ha elaborato le 10 Euristiche di Nielsen, che racchiudono i principi generali dell’usabilità, derivanti dall’applicazione di tecniche di analisi fattoriale su 249 problemi di usabilità.

Infatti, uno dei metodi più efficaci per valutarla è proprio l’osservazione delle persone durante l’utilizzo di un sistema in base alle quali Nielsen raccomanda le seguenti 10 leggi:

  1. Visibilità dello stato del sistema: ogni sistema dovrebbe sempre mantenere gli utenti informati sullo stato delle loro azioni mediante un feedback.
  2. Corrispondenza tra il sistema ed il mondo reale: è sempre bene conoscere ed utilizzare il “linguaggio” degli utenti finali, ossia di coloro che utilizzeranno il prodotto software.
  3. Dare all’utenza controllo e libertà: è buona norma lasciare agli utenti il controllo sul contenuto informativo del sito, permettendo loro di accedere facilmente agli argomenti presenti e di navigare a seconda delle proprie esigenze.
  4. Consistenza: riportare in ogni pagina web elementi grafici sempre uguali conferma all’utente che si sta muovendo all’interno dello stesso sito.
  5. Prevenzione dall’errore: occorre far sì che l’utente non cadi in errore o situazioni critiche ed è comunque fondamentale assicurare la possibilità di uscirne tornando allo stato precedente.
  6. Riconoscimento più che ricordo: è consigliata la scelta di layout semplici e schematici, per facilitare la consultazione delle informazioni sulle pagine; i link e tutti gli altri elementi utili alla navigazione devono essere sempre chiari e visibili.
  7. Flessibilità ed Efficienza: è bene dare agli utenti la possibilità di una navigazione differenziata all’interno del sito, a seconda della propria esperienza nell’uso del Web e del sito stesso.
  8. Estetica e progettazione minimalista: le pagine di un sito web dovrebbero dare risalto ai contenuti informativi evitando elementi irrilevanti o poco utili.
  9. Aiutare gli utenti a riconoscere, diagnosticare ed uscire dalle situazioni di errore: i messaggi di errore dovrebbero indicare con precisione il problema e suggerire una soluzione costruttiva.
  10. Documentazione: è meglio che il sistema si possa usare senza documentazione, ma questa resta necessaria. L’aiuto dovrebbe essere facile da ricercare e focalizzato sulle attività dell’utente, elencare azioni concretamente eseguibili e mantenere dimensioni contenute.

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